Liscio, piadina e Sangiovese sono da sempre nell’immaginario collettivo i simboli associati alla Riviera Romagnola.
Da decenni, infatti, il divertimento, la buona cucina e la cultura dell’ospitalità fanno delle località balneari riminesi la meta perfetta per chi desidera aggiungere valore alla classica vacanza al mare e venire a contatto con l’identità dei suoi abitanti.
Ed è in particolare nel cibo che si nascondono cultura e tradizioni di un popolo, per questo, conoscerne la storia rende più gustoso il suo sapore!
Se quella del Sangiovese è una storia molto antica, quella della vitis vinifera nel territorio riminese lo è ancor di più, risale infatti a quasi 3000 anni fa, lo testimoniano i reperti archeologici dell’insediamento della civiltà villanoviana a Verucchio, dalla quale si pensa derivino le prime bevande a base di succo d’uva.
La leggenda sulle origini del vino Sangiovese e del suo nome è legata comunque all’insediamento romano di Ariminum del 268 a.C. e a quel monte sacro, Mons Jovis, che sorgeva nella valle del fiume Marecchia, dove oggi c’è Santarcangelo.
Ed è qui, che in epoche lontanissime, venne scavata quella misteriosa città sotterranea, formata da gallerie ipogee, che alcuni ritengono proprio legate allo stoccaggio e alla conservazione del vino fin dall’epoca romana. Particolari anfore vinarie “a fondo piatto” rinvenute nel territorio e sicuramente prodotte nelle fornaci romane riminesi e lo stesso nome Sangiovese, che si ritiene derivi dal latino “Sanguis Jovis”, ovvero “Sangue di Giove”, fanno pensare alla presenza già in periodo romano di una civiltà vitivinicola capace di produrre una quantità di vino tale da essere commercializzata in tutto il Mediterraneo, tali anfore, infatti, sono state rinvenute in vari siti archeologici bagnati da questo mare.
Ed è per tali ragioni che nel 1977 per rendere solenni le origini del Sangiovese e dichiararne la paternità, a Santarcangelo, sul Monte Giove, venne installato un cippo.
Tantissimi oggi sono i produttori di vini D.O.C. sui colli di Rimini, sia in Valconca che in Valmarecchia capaci di rendere unico nel mondo il Sangiovese anche nelle sue varianti Superiore e Riserva.
Questo vino si caratterizza per il suo colore rosso rubino. Al gusto si presenta asciutto, armonico, e leggermente tannico, con retrogusto gradevolmente amaro. All’olfatto il suo odore è forte e intenso e ricorda quello delle Viole. Ottimo vino d’accompagnamento per piatti di carne e salumi.