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Passeggiando per ARIMINUM…

Forse non tutti sanno che una passeggiata nel centro storico di Rimini può trasformarsi in un vero e proprio viaggio nel tempo che conduce in una città di oltre 2000 anni fa.

Cosa serve? Un occhio attento, un po’ di fantasia e una buona guida.

In effetti, conoscendo Rimini così com’è è un po’ difficile immaginarsela come l’antica Roma ricostruita da Alberto Angela nei suoi suggestivi documentari e invece nel 268 a.C. Ariminum venne scelta dall’Impero Romano, che vi inviò 6000 soldati, come punto strategico per la conquista della Pianura Padana dominata dai Galli e come snodo centrale per i suoi traffici marittimi e commerciali (Rimini diventò il punto di collegamento tra nord e centro Italia, qui arrivavano tre strade consolari: la Via Emilia, la Via Popilia e la Via Flaminia). Di quello che fu un importante centro urbano costruito alla foce del fiume Ariminus (da qui il nome) sono presenti diversi monumenti e reperti archeologici che raccontano l’affascinante storia di grandi personaggi, ma anche quella di persone comuni, come Eutyches, il chirurgo di Rimini.

Fiume- Marecchia

Là dove la via Flaminia arrivava in città incontro Maurizio, un grande conoscitore della storia riminese, nonché ottima guida, che oggi sarà il mio Cicerone e mi accompagnerà in questa entusiasmante esperienza alla scoperta della Rimini Romana. Alzando gli occhi al cielo sono subito colpita dalla maestosità di quella che ancor oggi è una delle entrate del centro storico, l’Arco d’Augusto, che sembra dall’alto volermi far sentire ancor più piccola e indifesa, infatti sta lì a ricordare la grande vittoria di Augusto su Cleopatra e Marcantonio e a indicare la pace raggiunta in tutto l’Impero. Come mi conferma Maurizio, gli accessi alle città erano solitamente più piccoli e sbarrati da portoni, ma Augusto proprio per sottolineare che non c’erano più pericoli fece edificare come porta della città questo grandissimo arco trionfale, simbolo della sua supremazia.
“E’ incredibile come da oltre duemila anni questa pietra miliare dell’architettura romana sia ancora in piedi ed intatta” (penso tra me e me)… infatti l’unico pezzo mancante come racconta la mia guida è una quadriga di bronzo dorato condotta da Augusto in persona che si trovava sulla sommità.

Arco-d'Augusto

Proseguendo per Via Roma e costeggiando le mura della città arriviamo in quello che un tempo era l’Anfiteatro Romano, a cui il passare degli anni e le bombe non hanno lasciato scampo, infatti rimane poco di questa costruzione risalente al II secolo d.C. che per le dimensioni della sua arena può essere paragonato al Colosseo. Tuttavia una passeggiata tra quel che ne rimane è sufficiente per far ripartire nella mia mente un film “Il Gladiatore” e proiettarne alcune scene tra i resti di quello che era “un palcoscenico per incontri sanguinari”. Esperienza unica, sono stata travolta dalla magia di questo posto, così vuoto ma allo stesso tempo così pieno della mia fervida immaginazione!

anfiteatro-rimini

Rientrando verso il centro in direzione Mercato Coperto, apprendo da Maurizio che siamo giunti su uno dei viali principali dell’antica città romana il CARDO (oggi via IV Novembre) che si incrocia con il DECUMANO (oggi Corso D’augusto) nell’attuale piazza Tre Martiri, che un tempo era il FORO, il centro della vita cittadina. All’improvviso mi appare una scena di vita quotidiana una di quelle che spesso ho visto nei documentari tv… è bello perdersi con la fantasia e immaginare di trovarsi nel bel mezzo di un mercato romano circondata da persone in tunica! Maurizio interrompe il mio “viaggio” con una frase: “Alea iacta est “… è con questa locuzione latina che Cesare deciderà il suo destino e quello di Roma, prima di attraversare il Rubicone e occupare la città di Ariminum.

La storia vuole che proprio in questa piazza Giulio Cesare parlò alle sue truppe prima di marciare su Roma nel 49 a.C. La mia guida mi indica una statua raffigurante Giulio Cesare e poi un cippo marmoreo che indicherebbe il punto esatto in cui avvenne questo famoso discorso all’esercito.

 Rimini-Cippo-in-Memoria-di-Giulio-Cesare

Riprendiamo il DECUMANO in direzione nord per raggiungere quello che tuttora rappresenta l’unico raccordo tra la città e il Borgo San Giuliano, il Ponte di Tiberio. Questa importante opera, iniziata da Augusto nel 14 d.C. venne conclusa nel 21 d.C. sotto il dominio di Tiberio. La cosa sensazionale, come ricorda Maurizio, è che questo è stato l’unico ponte di Rimini a superare, non solo secoli di storia, ma anche le guerre mondiali e continua ad essere utilizzato per la viabilità cittadina. Costruito con blocchi di pietra d’Istria, le sue cinque arcate variano per misura in maniera crescente man mano che ci si sposta verso il centro.

Questo sì che può essere considerato un gioiello architettonico ineguagliabile!

Rimini-Ponte-Tiberio

Se volete sapere come prosegue questo viaggio e siete curiosi di conoscere la storia di Eutyches, il medico chirurgo di Ariminum, non perdetevi il prossimo post sulla Domus Romana.

 

4 pensieri su “Passeggiando per ARIMINUM…

  1. Luana Lombardini Autore dell'articolo

    Ciao Graziella, e questo è solo l’inizio… spero continuerai a seguirci… abbiamo ancora tante cose da raccontare! A presto.

    1. Luana Lombardini Autore dell'articolo

      Ciao Graziella, e questo è solo l’inizio… spero continuerai a seguirci… abbiamo ancora tante cose da raccontare! A presto.

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