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Il Teatro Galli di Rimini: un sogno realizzabile?

A 159 anni dalla sua costruzione Rimini vedrà risorgere il suo Teatro. Il sogno di riaccendere le luci sul palco del famoso Teatro Galli (così intitolato nel 1947, in onore del compositore Amintore Galli), completamente distrutto dal secondo conflitto mondiale, nel 2016 potrebbe avverarsi. L’ambizioso progetto e le ristrutturazioni già in corso restituiranno alla città, infatti, un importante contenitore culturale.

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Era il lontano 1843 quando iniziarono i lavori di quello che sarebbe diventato il tempio della musica riminese. Il Teatro Nuovo, successivamente denominato Teatro Vittorio Emanuele II (1859) venne, inaugurato, nel 1857 con la prima dell’”Aroldo” di Giuseppe Verdi.

Il progetto del grande architetto e ingegnere dello Stato Pontificio Luigi Poletti rivoluzionò il modello teatrale a palchi in uso fino a quel momento in Europa, prevedendo una struttura in stile neoclassico ispirata alla solennità e alla sontuosità dei templi romani.

Nell’edifico si entrava da un portico a cinque arcate, si proseguiva in un atrio a tre navate per approdare prima al foyer, al piano superiore, e poi alla sala teatrale fatta di palchi e loggioni, che conteneva oltre mille posti a sedere.

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L’ultima stagione di lirica e prosa del teatro fu quella del 1943, prima che le bombe della Seconda Guerra Mondiale distruggessero gran parte del Teatro Comunale e il sipario calasse per sempre.

Da allora, di quella struttura incastonata tra Piazza Malatesta e Piazza Cavour, rimangono solo macerie e ambienti distrutti a cui solo l’immaginazione di chi passa di lì, per il momento, è in grado di restituire l’atmosfera scintillante e il fragore degli applausi.

Riusciremo presto a far sì che tutto questo diventi realtà?

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