Esiste davvero un labirinto sotterraneo che collega la città di Rimini al Colle di Covignano? Leggende popolari o misteriosa realtà?
Certo è che secondo i racconti dei riminesi, alimentati dal passaparola e da chi giura di esserci stato, esiste un magico mondo sotterraneo che lega indissolubilmente la città al suo colle.
Leggenda narra che queste grotte furono scavate da un’oscura congrega di “Frati Bianchi” per celebrare riti cruenti e blasfemi e nascondere un “Tesoro Maledetto” ancor oggi sepolto tra i cunicoli di questa galleria sotterranea.
Secondo gli studiosi sotto Covignano e sotto la città di Rimini esiste un insieme di reticoli ipogei, alcuni di origine romana, adibiti a sepolcri e altri più recenti, riconducibili a cantine per vino, a vie di fuga o ad acquedotti.
Ed è proprio l’antico Praticabile, che seguiva le condutture dell’acqua che dalla sorgente giungevano fino alla Fontana della Pigna, unica fonte cittadina d’acqua potabile fino al 1912, che si unirebbe a quel fitto groviglio di grotte tufacee e passaggi segreti che da Castel Sigismondo conducono fino al Colle di Covignano, tanto che un’entrata segreta si troverebbe proprio al di sotto dell’antica fontana di Piazza Cavour.
In tutti i casi, che questa galleria abbia a che fare con i Templari o come dicono alcuni con gli innocui Monaci Olivetani dal saio bianco di San Fortunato, rimane un fitto mistero come del resto lo è quella che corre sotto il Monte Giove (di cui vi ho parlato qui).
Quando parcheggiate l’auto nei pressi del Castello o di Piazza Cavour ricordate che sotto di voi riecheggiano ricordi di storie lontane e se vogliamo anche un po’ inquietanti!