Un giorno per caso, passeggiando per Santarcangelo, feci un incontro inaspettato con le mie radici.
Nascosto tra le vie, a pochi passi dal vecchio paese al di sopra del misterioso complesso di grotte del Monte Giove, un “piccolo museo” mi condusse in un “grande viaggio” nell’identità di uno dei territori più significativi dal punto di vista economico e sociale della Romagna.
Travolta dai simboli, dalle tradizioni, dai riti e dalle credenze di un’affascinante cultura contadina fui catapultata al centro di un universo che tante volte fino a quel momento avevo solo vissuto e immaginato attraverso i racconti dei nonni che tra le campagne riminesi eran cresciuti.
Foto, oggetti e fedeli riproduzioni iniziarono a raccontarmi una storia: la storia di un mondo rurale nemmeno così lontano nel tempo.
E’ così che scoprii gli strumenti per il lavoro della terra, il ciclo del grano e l’importanza dell’arte molitoria, i processi di vinificazione, la tessitura e la decorazione delle tele, le botteghe artigiane e gli antichi mestieri, i carri per il trasporto, l’arredo della casa rurale, gli abiti e i giochi di grandi e bambini.
Il percorso del museo di volta in volta mi sembrò prender forma per diventare una strada sterrata, un sentiero, un campo coltivato, una stanza, una bottega, un laboratorio artigianale dove vivere scene di vita quotidiana di quell’affascinante civiltà contadina di cui tutti, almeno qui in Romagna, siamo un po’ figli.
Se volete anche voi vivere una bellissima esperienza attraverso la memoria storica della Gente di Romagna non dimenticatevi, durante la vostra vacanza tipica riminese, di visitare il MET di Santarcangelo.
Curiosità:
Il MET – “Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna” è uno dei principali musei nazionali dedicati alle tradizioni popolari. Le 15 sezioni in cui è organizzato più gli archivi e i laboratori documentano in modo preciso e accurato diversi aspetti del mondo e della vita rurale della Romagna meridionale. Il museo è nato a Santarcangelo perché un tempo rappresentava il paese più significativo per il lavoro contadino, qui si svolgevano, infatti, le più importanti fiere e feste del territorio, alcune delle quali continuano a sopravvivere e a scandire le stagioni dell’anno.
A Poggio Berni il Museo Mulino Sapignoli completa questo viaggio nel mondo rurale raccontando del lavoro e dell’ingegno nell’arte molitoria e del sistema dei mulini della Valle del Marecchia.