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“Tracce malatestiane”: il Castello di Gradara.

Avevo circa 8 anni quando sognando di cavalieri e principesse visitai per la prima volta un vero castello, uno di quelli in cui tempo sembrava essersi fermato, uno di quelli meglio conservati in Italia: il Castello di Gradara.

Ricordo ancora la magia di quella giornata…

una grande storia d’amore, l’uccisione di un principe e della sua amata, la storia di un fantasma tormentato e la mente che fantasticava a tal punto che mentre mi aggiravo tra le stanze quei personaggi di cui si raccontava, non solo li immaginavo, io li vedevo!

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Bene, forse per quell’esperienza vissuta in tenera età, forse per la nostalgia dei tempi che furono, ma a me quel castello piace proprio, tanto che ogni volta che mi trovo a passare nei pressi di Gradara non posso evitare di rivolgere lo sguardo sulla cima di quella collinetta e spinta da uno strano richiamo fermarmi. Ed è successo così anche poco tempo fa, dopo un tipico pranzo domenicale nell’entroterra romagnolo.

Ecco come è andata…

Il ponte levatoio si abbassa, la porta della città improvvisamente si apre e quelle altissime mura merlate e insormontabili “crollano” all’arrivo di ospiti attesi.

Lungo la salita il borgo si anima, trombe e stendardi annunciano la visita.

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Una seconda cinta muraria si erge a protezione della dimora dei Malatesta, proprio lì dove un bellissimo ragazzo della famiglia più potente del territorio e una ragazza proveniente da lontano si scambiano promesse d’amore su quello che chiamano il “monte delle bugie” o “passeggiata degli innamorati”.

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Ma ecco che ad un tratto in tutta la sua maestosità appare l’antica Rocca, un ponte e una grande porta fortificata ormai aperta su un elegantissimo cortile che nasconde sotto di sé misteriose grotte. Dame, dai lunghi e sfarzosi abiti, passeggiano indisturbate, quasi ignorando le grida di prigionieri incatenati che all’interno del Mastio, sorvegliato da guardie armate, vengono torturati da mostruosi strumenti.

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Al piano superiore in un grande salone Sigismondo Pandolfo Malatesta e Isotta degli Atti pranzano seduti ad una lunga tavola imbandita, mentre dalle altre stanze di conversazione si ode il vociare di alcune persone, chissà quali segreti si stanno rivelando?

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Poco più in là, qualcuno prega nella piccola cappella, mentre Lucrezia Borgia chiusa nel suo camerino è intenta a preparare un veleno per il suo prossimo amante. Nella sua camera da letto la giovane Francesca Da Polenta piange, ripensando all’inganno con cui il padre l’ha maritata con lo sciancato Gianciotto Malatesta, scambiandolo prima delle nozze con il bel fratello Paolo Malatesta.

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Ma Paolo arriva e la consola giurandole eterno amore, da qualche tempo, infatti, usa la botola a fianco al letto baldacchino per incontrare di nascosto la sua amata, ormai folgorato da quella passione peccaminosa. Ma giusto il tempo di un ultimo bacio che lo “Storpio“ nascosto dietro la tenda, informato degli incontri dal servo spione, si avventa sul fratello traditore con un pugnale. Francesca cerca di proteggerlo, ma i due finiscono i loro giorni in un abbraccio mortale sotto i colpi dell’accecante gelosia.

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Ed è così che, mentre i corpi dei due amanti cessano di vivere, le loro anime vengono condannate alla pena dell’inferno dantesco, nel cerchio dei lussuriosi. Leggi qui.

Il sole è tramontato, il tempo è finito, un ultimo sguardo sui camminamenti di ronda: chissà se il fantasma tormentato di Francesca apparirà?…

Ci vediamo nel prossimo castello dei Malatesta… 

Per una visita guidata al castello di Gradara durante il soggiorno in un Albergo Tipico Riminese clicca qui.

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