Alberghi Tipici Riminesi

Visita alla Riserva Naturale Orientata di Onferno.

Era tanto tempo che desideravo visitare le Grotte di Onferno con la mia piccola esploratrice e finalmente Sabato scorso ci sono riuscita!

Dopo 30 mesi di chiusura a causa di frane interne,  le grotte, infatti, hanno riaperto il 18 Luglio:

quale occasione migliore per rivivere insieme a lei quella straordinaria esperienza della mia infanzia?

Così, scorrendo nella memoria le immagini offuscate di quella giornata estiva di circa 28 anni fa, ci siamo messe in viaggio verso Gemmano, una località della Valconca, per raggiungere uno di luoghi più affascinanti dell’entroterra riminese: la Riserva Naturale Orientata di Onferno.

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Dopo una breve visita al Museo Naturalistico interattivo, situato nell’antica Pieve di Santa Colomba, dove ci siamo divertite a schiacciare i pulsanti delle postazioni multimediali, illuminando immagini e lucine in cerca di risposte sulla flora e la fauna presenti nella Riserva Naturale e una piccola incursione nel mondo dei pipistrelli abbiamo indossato i caschi  e siamo partite per la nostra avventura alla scoperta della terra e del suo misterioso sottosuolo.

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Un’antica leggenda popolare iniziò a riecheggiare nella mia mente, questi tortuosi sentieri che scendevano lungo il bosco ci avrebbero davvero condotto alla porta dell’Inferno Dantesco?

Dovete sapere che quella che per i più razionali non è altro che l’ingresso a una grotta  scavata da un fiume in una roccia di gesso selenico, per altri, influenzati dai racconti popolari, rappresenta la porta per una vera e propria discesa agli inferi.

Si narra che in questa piccola frazione di Gemmano, un tempo chiamata dagli abitanti  Inferno, si trovasse l’accesso al Regno della Tenebre.

Fu il Vescovo di Rimini nel 1810 che, non gradendo la presenza nella sua Diocesi di una località che nell’immaginario collettivo potesse evocare la Tana del Diavolo, cambiò il suo nome in Onferno.

Lo stesso Dante, qui di passaggio, sembra esser stato influenzato a tal punto da queste grotte che le scelse come ambientazione per il suo canto dell’Inferno.

Leggenda, mito, o realtà sta di fatto che man mano che scendevamo i ripidi gradini scavati nel terreno per raggiungere l’entrata mi sembrava di percepire uno strano calore e la nebbiolina che iniziò ad accompagnarci sollecitò la mia immaginazione!

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Ad un tratto il buio, il freddo pungente alle gambe e un susseguirsi di formazioni calcaree che dalle pareti sembravano scorrere come cascate cremose iniziarono a mischiarsi con i giochi di chiaro/scuro creati dalle luci delle torce suggerendo ai miei occhi strane forme:

enormi fauci affamate di anime dannate sembravano attenderci oltre le strettoie e gli angusti passaggi di questo girone infernale…

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E poi nel silenzio… Wssbh! Wssbh! Brrr…  rapidi movimenti e ombre proiettate sulle pareti di grandi esseri alati sembravano scrutarci dall’alto… “mamma guarda i pipistrelli!”.

Confesso che alla fine della visita ero felice di uscire e rivedere il sole, un po’ meno la mia piccola accompagnatrice, ignara di quella paurosa storia e mossa da un’innato spirito d’avventura!

Informazioni Utili:

Le Grotte di Onferno saranno aperte fino al 31 Agosto. Per orari, prenotazioni, indicazioni stradali e attività consultare il sito www.grotteonferno.it.

 

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