In primavera a Rimini… si sente già profumo d’estate!
Questo é il periodo migliore per godersi davvero l’entroterra riminese, un territorio che a primavera rivela inaspettati paesaggi dove immergersi in un mix di colori e profumi. Vi abbiamo già portato nell’entroterra riminese, esattamente nella zona della Valmarecchia e oggi vogliamo farvi conoscere i segreti della Valconca.
Seguendo il corso del fiume Conca dal mare (tra Cattolica e Misano Adriatico) fin sul Monte Carpegna, a circa 1400 metri di altezza, dove il fiume nasce, si attraversano terre diverse per natura e storia.
Il nostro itinerario parte da Rimini e prosegue verso sud, passando da Coriano per arrivare a San Clemente dove scivoliamo subito fra colline verdissime, vigne, campi e oliveti.
Siamo nelle prime colline affacciate sul mare tra campi di grano e vini rinomati per la loro qualità. Qui incontriamo un piccolo paese, San Clemente, con un grande territorio che abbraccia campagne ricche e ben tenute e borghi rurali dove la gente ancora vive e lavora. Le spiagge più frequentate d’Europa Rimini, Riccione e Cattolica sono vicinissimi eppure siamo in una zona tranquilla che favorisce relax e rappresenta un passaggio strategico per la visita all’entroterra soprattutto per chi proviene da Rimini.
San Clemente è conosciuto come il paese del vino ed in Romagna se si dice vino si dice Sangovese.
Da non perdere
La Chiesa di San Clemente costruita nel 1836 sulla trecentesca chiesa dei frati di cui resta qualche traccia all’interno. Disegnata da Luigi Poletti, celebre architetto del Papa. All’interno è conservato un quadro di Giovanni Battista Costa interessante pittore settecentesco riminese raffigurante la Sacra Famiglia.
La Fattoria fortificata di Agello un raro esempio di insediamento rurale fortificato di cui, purtroppo, restano poche tracce della struttura medievale.
Il nostro itinerario prosegue alla volta di Morciano di Romagna; passeggiando per il suo centro si coglie l’ atmosfera ottocentesca ed il rigore urbanistico in uso tra i due secoli. Morciano è la cittadina di riferimento per l’area della Valconca.
Questa cittadina ha sempre avuto una vocazione commerciale, manifestatasi sin dall’antichità attraverso le fiere e, in particolare quella di San Gregorio, con la quale si festeggia l’arrivo della primavera, ancora oggi tra le più importanti della Romagna. Senza dubbio la sua favorevole posizione, ai piedi delle colline del Montefeltro, non lontano da San Marino, all’incrocio di strade che conducono sulla costa ha giocato un ruolo considerevole.
Da non perdere
I resti della Abbazia di San Gregorio dell’ XI secolo. Sulla strada per Cattolica a 2 km circa dal centro, sulla riva destra del fiume Conca. Nel suo chiostro si tenevano anticamente le fiere.
Colpo d’ala di Arnaldo Pomodoro in piazza Boccioni. Al centro di una vasca è collocata la scultura del noto artista contemporaneo Arnaldo Pomodoro nato a Morciano, dedicata al pittore futurista Umberto Boccioni anche egli di origini locali.
Dopo aver salutato Morciano di Romagna il nostro itinerario prosegue per Saludecio. In questo versante della Valconca le colline hanno un profilo più dolce e morbido. Una grande chiesa, quasi una cattedrale, domina la piazza. Da non perdere una visita al piccolo ma curato museo che racconta l’arte e la storia della cittadina.
Da non perdere
L’ Osservatorio astronomico Copernico: è possibile partecipare ad osservazioni guidate della volta celeste per scoprire le meraviglie del cielo stellato.
Il Castello di Cerreto e uno dei più bei borghi rurali di tutta la Valconca e conserva ancora evidentissime tracce della struttura fortificata d’epoca medievale. Si trova a qualche km da Saludecio dopo Mondaino ed è immerso in un paesaggio rurale naturale di notevole valore sopra la valle del Ventena. Cerreto è famoso nel riminese anche per il suo singolare carnevale e per le buffe storie si raccontano sui suoi abitanti che oggi sono davvero pochissimi.
Il Castello di Mileto, altro piccolo borgo fortificato distante alcuni chilometri da Saludecio con interessanti testimonianze delle antiche strutture. È un vero balcone sull’Adriatico collocato in posizione panoramica sulle vallate del Tavollo e del Foglia.
Durante la prima settimana di agosto si tiene a Saludecio l’800 Festival, uno dei grandi eventi estivi che da vent’anni animano l’estate romagnola e che attira visitatori anche da molto lontano per partecipare ad una settimana di musica, spettacoli, mostre e banchetti dedicati al 1800 visto in tutti i suoi aspetti.
Proseguiamo poi per Mondaino. Su queste colline, dove un tempo pascolavano i daini e sorgeva un tempio dedicato a Diana nacque un paese. Il monte dei daini divenne un caposaldo della Signoria dei Malatesta sui confini con le terre dei rivali Signori del Montefeltro. Mura e porte fortificate, una potente rocca e tutta la struttura del paese ci parlano di questo passato che ogni anno rivive in una delle rievocazioni storiche più curate e coinvolgenti di tutta la regione, il Palio del Daino. Ma la storia ha regalato a Mondaino belle cose anche nei secoli successivi come la sua singolarissima piazza circolare, i suoi palazzi e le chiese.
Da non perdere
Piazza Maggiore, il cuore del paese, è forse la piazza più singolare del riminese, certamente la più interessante di quelle risalente al 1800. La sua particolare forma semicircolare e la via centrale del paese che si innesta su questa area totalmente tonda fanno somigliare questo spazio ad una “padella” ed infatti gli abitanti di Mondaino definiscono affettuosamente la loro piazza “Piazza Padella”.
Su questa piazza avvengono le tenzoni delle varie contrade che danno vita al “Palio del Daino”, manifestazione che si tiene a metà agosto e dura quattro giorni con giochi, eventi, allestimenti che fanno rivivere il periodo tra Medioevo e Rinascimento.
Dopo aver salutato la bellissima Mondaino il mosto viaggio continua verso l’ultima tappa di questo splendido “viaggio” alla scoperta della Valconca ed arriviamo a Montefiore Conca.
Montefiore, un tempo residenza della signoria dei Malatesta, è tra le più affascinanti ed eloquenti realtà capaci di raccontare la storia ed i costumi tra Medioevo e Rinascimento. E anche grazie all’integrità del suo centro storico che rientra nel prestigioso circuito dei “Borghi più belli d’ Italia”.
Da non perdere
La Rocca Malatestiana è il più potente simbolo del potere Malatestiano in tutta la Valconca. Sorge sul promontorio dove, nelle giornate serene, lo sguardo abbraccia la costa da Ravenna fino a Fano e San Marino sembra a due passi.
Le mura che cingono tutto il borgo sono state sapientemente restaurate e la strada che le costeggia offre oggi una breve passeggiata in un ambiente naturale di prim’ordine. Nei pressi del bell’edificio di Porta Nuova, anch’esso restaurato, si sale verso il parco: si tratta senza dubbio di uno degli spazi verdi più spettacolari del riminese e della Romagna.
Grazie per le preziose informazioni che mi hai dato Pietro. Quando tornerò a Rimini a luglio per la mia agognata vacanza voglio scoprire questi paesini della Valconca!
Ciao
Marcella
Ciao Marcella, devi assolutamente concederti un giretto nella “Valconca” e perderti tra borghi e piccoli paesi. E’ una parte ancora poco conosciuta della Romagna ma che merita di essere scoperta.