Alberghi Tipici Riminesi

Un angolo di piacere romagnolo a Montescudo

Classe 1961, riminese, un lavoro in libreria che non lo attirava più e una grande passione, quella per il vino, che lo ha portato a diventare sommelier nel 2005. Un figlio, Filippo, cuoco di professione che lo ha convinto 5 anni fa al grande passo, salire a Montescudo per dar vita alla nuova “La Cantinaccia”E’ questa la storia di Roberto, che ha creduto e crede sia sempre necessario correre dietro ai propri sogni perche un giorno poi, si afferrano e si avverano. Una location deliziosa.

Montescudo, 356 metri sul livello del mare, piccolina nel suo borgo contornato dalle mura di cinta, una ghiacciaia di epoca malatestiana, un teatro “Il Rosaspina” gioiello dell’800, che d’inverno ospita piacevoli rassegne di teatro dialettale.

Archivio fografico Provincia di Rimini

Archivio fografico Provincia di Rimini

Sicuramente Roberto e Filippo non si sono lasciati sfuggire la bellezza di certi paesaggi, d’estate all’orizzonte si scorge la Riviera romagnola in tutta la sua bellezza, oppure sicuramente sono stati catturati dall’ atmosfera che si respira alla sera, guardando il cielo stellato.

La Cantinaccia si presta al romanticismo grazie alle sue pareti in pietra, al legno degli arredi o agli angoli intimi dove potete accomodarvi ai tavoli da due o da quattro, se cercate un po’ di privacy e volete cenare in tranquillità.

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Se poi scegliete di visitare Montescudo in agosto, esattamente nel secondo week-end del mese, avrete anche occasione di partecipare alla Sagra della Patata. La patata di Montescudo è stata inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia Romagna dal 2012 e anche alla Cantinaccia viene esaltata in piacevoli preparazioni.

In quell’occasione il piatto supremo sono gli gnocchi, preparati con diversi condimenti e in grande quantità per soddisfare tutti gli avventori ma il delizioso tubero trova spazio tutto l’anno nel menu.

Se invece amate la carne, potete provare la tagliata ai sei Sali: il rosa himalayano, quello di Cervia, il blu persiano, il grigio Bretone, il rosso e il nero hawaiano. Non dimenticate di ascoltare i preziosi consigli di Roberto, per degustarla al meglio.

Che scegliate i piu classici crostini, che siate curiosi di assaggiare la “piada scoppiata” (farcita con gorgonzola noci e rucola)  o che non sazi desideriate la “piadizza” (un incrocio fra una piadina e una pizza) non deve mancare sul vostro tavolo un calice o una bottiglia di buon vino. Non dimentichiamo che Roberto è un sommelier, e gli si illuminano gli occhi quando parla del nettare di Bacco.

Se invece come me siete vegetariani, c’è un fantastico menù pensato per noi, io ho letteralmente adorato la carbonara vegetale, davvero gustosa e delicata.

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Si finisce sempre con un dolcetto, un calice di passito o potete scegliere fra i numerosi distillati…insomma non manca niente, qui è tutto davvero curato.

Vale la pena fare qualche curva per trovare un angolo di piacere romagnolo 

4 pensieri su “Un angolo di piacere romagnolo a Montescudo

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