Nascosti tra i paesaggi naturali delle colline riminesi, a pochi chilometri dalle principali località della Valconca, ci sono dei piccolissimi borghi rurali, quasi disabitati, che conservano ancora tutto il fascino dell’epoca medievale ed evidenti tracce delle antiche strutture fortificate che li caratterizzavano.
A pochi chilometri da Saludecio, dopo Mondaino, sopra la Valle del Ventena c’è il Borgo di Cerreto.
Qui, dove sorgeva il piccolo castello rurale dei Malatesta, un tempo viveva una numerosa comunità particolarmente vivace e stravagante su cui circolavano strane storie.
Pare che i suoi abitanti, più di una volta furono protagonisti di vicende dal risvolto tragicomico.
Dall’annegamento per assaggiare la “polenta nel pozzo” all’esplosione del cannone in legno che doveva sparare contro al borgo vicino fino alla partenza di un gruppo di esperti verso Rimini per acquistare un po’ di intelligenza da donare al paese.
Ma Cerreto è conosciuta anche per il suo singolare carnevale dove sfilavano maschere arcaiche e primitive legate alla tradizione contadina.
Sempre nei pressi di Saludecio, immerso tra gli ulivi e affacciato sulle valli del Tavollo e del Foglia sorge il Castello di Meleto. Un vero e proprio “Balcone sull’Adriatico”.
In questo Borgo murato, che conserva ancora parte delle sue strutture originarie vale la pena visitare la bellissima Chiesa settecentesca, il Palazzo Priorale con le sue suggestive grotte ipogee e la sede dell’antica ditta ottocentesca Dionigi specializzata in giochi pirotecnici.
Un’antica perla architettonica del territorio si trova, invece, a Montescudo. Il Castello di Albereto immerso nel verde di un bosco di 25 ettari, che è possibile attraversare a piedi, rappresenta la tipica struttura malatestiana con la cinta muraria a scarpata, le tre torri circolari e la torre campanaria. Dalla Terrazza Belvedere si può godere di un panorama di tutta la costa riminese.
Infine, sulla strada panoramica che congiunge Coriano con Monte Colombo si incontra il piccolo Castello di San Savino dominato prima dai Malatesta, poi dai Borgia e infine da Napoleone.
Nel piccolo borgo fortificato svettano ancora tre delle quattro torri originarie, due delle quali ospitano mostre permanenti di due attività caratteristiche del territorio: l’antica stampa romagnola su tela e la produzione di olio e vino.
Attraversare quello che ricorda un ponte levatoio per giungere alla porta d’ingresso della città, sormontata da una torre, è come lasciarsi alle spalle il presente per vivere un’emozionante viaggio nel passato!