Alberghi Tipici Riminesi

Milanese di origine monferrine, tra i critici enogastronomici più seguiti d’Italia, tratto distintivo l’immancabile papillon, Paolo Massobrio è un profondo conoscitore del cibo e dei vini del Bel Paese nonchè delle tendenze e abitudini degli italiani a tavola. Ho incontrato Massobrio, diversi anni fa in occasione di un’intervista alla Locanda I Girasoli di Misano Adriatico: professionista cordiale e affabile. Massobrio ha degli amici in Romagna, crediamo si senta amico anche della terra romagnola.

L’ultima sua visita ufficiale in Riviera risale a quest’inverno. Dal porto canale di  Riccione ad uno “sguardo ai giornali che parlano dei problemi locali: l’elezione del sindaco…o la notizia che il ristorante Oberdan di Rimini (ottima tavola di pesce) ha deciso di riconvertirsi”.

Per poi soffermarsi sui profumi e sapori evocati dalla professionalità tutta romagnola:  “al Ristorante Il Pescatore, poco distante da quello che resta della Villa Mussolini, fanno un eccellente fritto di pesce. E sono dei professionisti dell’accoglienza. Ma il piatto irresistibile rimangono le poveracce (le vongole), che vengono servite su una pietra ollare incandescente: dopo pochi minuti si aprono e in bocca senti il mare”.

Massobrio ci fa sognare. Nel suo percorso in Riviera continuano le sue riflessioni sul cibo, i locali e non solo. “Il mare d’inverno ha qualcosa che sfugge a chi sta nelle città dell’interno. Non so dire, ma l’altra sera a Riccione, con sprazzi di sole e una temperatura di 15 gradi, sembrava d’essere in un mondo sospeso, ma pur sempre all’erta.”

E poi la trattoria del cuore, “Savino a Coriano, patria di Simoncelli, della Comunità di San Patrignano e di terreni fertili per olive e vigneti superlativi. L’ho battezzata la «Montalcino della Romagna», stupito da quei Sangiovese (ottimo quello di Santini, il Beato Enrico, ma anche il Coriolanum, oppure quelli di Terre di Fiume a Friano premiato quest’anno tra i 100 migliori vini d’Italia). E che dire di un vino bianco la Rèbola, che ha il suo campione nel Podere Vecciano. Con questi vini assaggio i sardoncini fritti, le pappardelle coi fagioli borlotti, le immancabili tagliatelle al ragù di Savino, la zuppa di seppie e fagioli, gli strozzapreti pasticciati. E poi il coniglio in porchetta, il galletto alla cacciatora, la trippa. Uno spettacolo”.

Dopo aver visitato il Pastificio Ghigi a San Clemente che con 34 dipendenti oggi produce buona pasta di grano italiano e guarda al mercato estero dopo anni di crisi per tornare agli albori iniziali, Massobrio assieme ad alcuni amici romagnoli tra quali il produttore vinicolo Enrico Santini non tralascia di raccontarci di aver gustato l’immancabile piadina. Sono bei momenti quelli fissati  dal giornalista nella sua seppur breve visita nel riminese: “un mondo che sarà pure sospeso, d’inverno, ma lavora alacremente per portare l’Italia nel mondo.”

Vi segnalo un appuntamento unico. Un ulteriore motivo per incontrare Massobrio e scegliersi una vacanza intelligente con un bell’evento da segnare in calendario. Golosaria a Riccione il 31 maggio, 1-2- giugno. Identità territoriale, concorso tra piade sublimi, colazione del benessere negli hotel, barbecue sulla spiaggia, panino gourmet, l’aperitivo mondiale in chiave romagnola: sono alcuni degli eventi in programma.  Golosaria è un evento enogastronomico a livello internazionale che si tiene ogni anno a Milano. E’ dedicato ai prodotti di nicchia e alle eccellenze artigiane, quest’anno sarà un’importante vetrina per i prodotti del territorio riminese. Insomma un appuntamento “ da leccarsi i baffi”.

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