Alberghi Tipici Riminesi

I Fuochi di San Giuseppe

“La Sega Vecia eccola qua!…”

“E con sto foco vecchietta mia invaso il cielo ti porti via!”

“Viva San Giuseppe, viva la Primavera!”

E’ con la tradizione popolare dei fuochi di San Giuseppe che inizia il film “Amarcord” di Federico Fellini.

sega_vecia

Le persone scendono in piazza portando con se vecchi mobili, cesti di legna e fascine per la “Fogarazza”, un’occasione di festa collettiva che annuncia l’arrivo della Primavera. Tutti accolgono con gran fervore la “Sega Vecia”, un fantoccio di stracci e paglia con le sembianze di una strega, che accompagnata dalla banda si dirige verso il centro della piazza per poi essere bruciata sulla sommità di questo grande falò. L’alternarsi delle stagioni scandisce la vita di questo piccolo borgo degli anni 30 con i suoi riti e le sue credenze, e le manine portate dal vento nella scena iniziale sono il simbolo dell’inverno che muore proprio come la vecchia strega.

La tradizione “De Lom a Merz” (Dei Lumi a Marzo).

Per i contadini romagnoli questo antico rito pagano di origini celtiche consisteva nel bruciare le potature per celebrare l’arrivo della primavera e invocare una buona annata per la raccolta nei campi. I “Fugh” bruciavano metaforicamente l’inverno ed erano un’occasione per la così detta “veglia serale” durante la quale ci si ritrovava insieme per ascoltare musica, bere vino e gustare dolci romagnoli, come la ciambella.

Ancora oggi a Rimini e in tutte le località circostanti la gente si ritrova intorno al fuoco la sera di San Giuseppe, il 18 Marzo, per festeggiare questa ricorrenza religiosa insieme all’arrivo della primavera.

focheraccia

La grande festa, che per i riminesi ai tempi di Amarcord era nella piazza della città, oggi è al porto, dove ogni anno  il grande fuoco viene acceso sulla spiaggia libera e dove è allestito un grande mercatino.

Per maggiori informazioni visita il sito: http://www.riminiturismo.it

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