Intorno alle mura del centro storico riminese ci sono dei borghi che celano secoli di storia e tradizione. Luoghi che seppur visibili potremmo definire nascosti, ovvero ben diversi da come appaiono.
In questo e nei successivi post cercherò di raccontarvi questi quattro piccoli mondi, da sempre sedi di arti e mestieri riminesi che con le loro attività artigiane e commerciali mantengono tuttora l’aspetto di spazi autosufficienti, tipico dei villaggi del passato.
Uno dei più antichi è sicuramente l’attuale Borgo San Giovanni, un tempo Borgo San Gaudenzo e successivamente San Genesio, nomi derivanti dagli edifici religiosi che sorgevano nei dintorni come la Chiesa cittadina dei santi Bartolomeo e Ginesio e il Monastero dedicato al santo protettore Gaudenzo.
Storia vuole che questa zona fosse già abitata ai tempi di Ariminum, qui, infatti passava la Flaminia, unica via che collegava Roma al centro urbano. Per questo, si pensa che fosse anche un luogo di sosta per chi vi giungeva dopo il lungo viaggio a cavallo.
Al borgo si accedeva grazie ad un ponte che al di là dell’Arco d’Augusto consentiva il passaggio di quel fossato naturale rappresentato dal fiume Ausa (Il corso d’acqua oggi scomparso e sostituito dal parco Alcide Cervi, che dal centro giunge al mare).
La sua chiesa in stile barocco, dedicata a San Giovanni Battista, da cui prende il nome risale certamente a prima del 1100 e conserva al suo interno importanti opere d’arte, mentre a fianco, Palazzo Ghetti rievoca alla memoria l’antica fabbrica di zolfanelli che qui vi sorgeva.
Passeggiando per le vie di questo borgo si può notare come gli abitanti ne intendano mantenere la forma originaria. Le piccole case a schiera, l’orticello nei cortiletti interni, le locande e le botteghe sotto gli edifici, tutto conserva quel sapore di autentico, di tradizionale.
Ma non è tutto, perché l’operosità e la storia di questo piccolo mondo sono rappresentate nei murales, che come affreschi colorati e fantasiosi abbelliscono le pareti degli edifici con vecchie scene di vita quotidiana, antichi paesaggi urbani, e personaggi felliniani.
Ogni due anni, gli abitanti e i commercianti organizzano la “Festa nel Borgo San Giovanni” in occasione delle festività religiose in onore della Beata Vergine del Carmine (seconda settimana di Luglio), la cui statua è conservata nella chiesa di San Giovanni e a cui i borghigiani sono molto devoti. Questo tradizionale appuntamento ormai da anni con i suoi spettacoli artistici e culturali, il suo folklore e i suoi stand gastronomici richiama numerosi turisti e residenti.
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Ciao! Io sono di Rimini e vivo al Borgo san Giovanni e devo dire che fate bene a divulgare ai nostri turisti che Rimini è bella anche nei suoi borghi. Certo c’è il mare ma tante altre bellezze del nostro territorio da scoprire.
Grazie Luana!
Franco
Ciao Franco, concordo con te, la nostra città è bellissima ed è giusto farla conoscere con le sue tradizioni e la sua storia, troppo spesso dimenticata. Io mi emoziono sempre quando studio il suo passato e “rispolvero” vecchie immagini è come ritrovare pezzi della mia identità.
Grazie e a presto!